lunedì 15 giugno 2020

PASSIONI


Continua la carrellata sulle ricette che rappresentano la mia terra d'origine e alla quale, anche inconsapevolmente, sono rimasta molto legata. Perche' quella terra per me significa accoglienza,  cordialita', condivisone, voglia di vivere che ho apprezzato solo allontanandomi.

I CAPPELLETTI ROMAGNOLI

Molto tempo fa erano il piatto delle grandi feste, richiedevano abbondanza di ingredienti, che, con l'arrivo di un maggiore benessere, erano comunque in dotazione di molte famiglie. Sembra che dal 1800 la tradizione di consumarli nelle grandi feste come Natale, fosse gia' affermata.

E' molto importante sapere tirare la sfoglia a mano, altrimenti non sei una vera cuoca. La sfoglia deve diventare trasparente, o, come dicono a Bologna, devi vedere S. Luca ( il santuario della citta').
 Il ripieno deve essere di carne e formaggio, e rigorosamente cotti nel brodo di cappone.
Ripieno:
lonza di maiale
stessa quantita' di petto di tacchino
abbondante parmigiano misto a pecorino  formaggio fresco o ricotta
burro, sale pepe noce moscata.
Le carni vanno cotte velocemente in poco burro. Si tritano finemente ,infine si mescolano agli altri ingredienti . Il tutto viene messo a riposare in frigorifero. La sfoglia, fatta con 200 gr di farina e 2 uova, viene tagliata in quadratini che vengono riempiti con il ripieno.  Se non consumati presto, possono essere congelati e buttati nel brodo, non bollente, per la cottura







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