martedì 23 giugno 2020

IL PRANZO DELLA DOMENICA


La mamma non era nata sfoglina, ma lo era diventata con il passare del tempo quando si era inserita in una famiglia che per tradizione   preparava la pasta almeno una volta la settimana, in prevalenza di domenica. Il piatto preparato piu' di frequente erano le tagliatelle condite con il sugo di carne. Le uova non mancavano mai, la farina anche, quindi in men che non si dica la massaia impastava il panetto che tirava in forma circolare. Una volta asciugata la pasta, la arrotolava su se stessa e con la cortlenna ( in italiano la coltellina), tagliava e srotolava le tagliatelle, finendo di asciugarle sul tagliere.
Mentre si preparava la pasta il sugo di carne sobbolliva   sulla stufa accesa. Si preparava con un trito di sedano, carota e cipolla rosolati nell'olio. Si aggiungeva poi la carne tritata, a volte un poco di salsiccia e  si terminava la cottura con la passata di pomodoro.




CONIGLIO ARROSTO



Era il piatto della domenica, o di quando arrivavano ospiti a pranzo.

La mamma preparava una grossa teglia di alluminio in cui riponeva con cura i pezzi di coniglio acquistati dal macellaio di fiducia. Erano stati passati in un trito di aglio,rosmarino, salvia e bucce di limone conditi con sale e pepe.  Rosolava nell'olio e con cura la carne, che poi copriva con il vino bianco, pronta per essere cotta nel forno caldo. Questo piatto presentava delle varianti, a seconda della quantita' di commensali presenti. A volte venivano aggiunti pezzi di salsiccia, altre volta le costine del maiale. La cottura della carne veniva seguita  dalla mamma che ,seduta davanti al forno.   ne seguiva lo stato e prontamente in caso di necessita' la rigirava  per favorirne la doratura.
Sul gas era sempre presente un pentolino con brodo caldo che aggiungeva all'arrosto in caso di bisogno.
Quasi sempre il coniglio era  accompagnato dalla patate fritte che la mamma cucinava in modo superbo. Tagliava a fette regolari la patate che immergeva nell'olio bollente aromatizzato con un rametto di rosmarino. Le salava a fine cottura e serviva su un piatto da portata.

LA ZUPPA INGLESE

I pranzi importanti e delle grandi feste  terminavano sempre con questo dolce, il piu' tradizionale della regione.
Sembra risalga, come origine ,al periodo in cui il ducato di Modena, allora indipendente, ospitava l'ambasciatore d'Inghilterra e una cuoca sbaglio' le creme creando un piatto che piacque molto a tutti. Da allora fu chiamata la zuppa dell'inglese.

Si prepara un budino con 1 litro di latte, 6 tuorli d'uovo. 7 cucchiai di zucchero, 7 di farina, 40 gr di cacao. Ottenuta la crema gialla, si divide a meta' e in una parte di essa si aggiunge il cacao e si mescola bene. Per rivestire lo stampo, rigorosamente da budino, si tagliano a meta' circa 20 savoiardi nel senso della lunghezza. Si passano i biscotti molto velocemente in una bagna di alchermes e sassolino, si prepara il fondo dello stampo  con i biscotti, si aggiunge il budino giallo, uno strato di biscotti bagnati, poi il budino cioccolata e via via fino a finire le creme. Si finisce con uno strato di biscotti. La zuppa andra' conservata in frigorifero fino al consumo.
Si tratta di un pranzo molto sostanzioso, appunto quello per le occasioni importanti...



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