SANTA LUCIA
Le notti in pianura Padana erano molto fredde e umide, come la nostra camera da letto. Le braci che scaldavano le coperte trasudavano un vapore che noi chiamavano nebbia. La gola bruciava forte, la febbre era molto alta. A tratti mi sembrava di essere altrove, vaneggiavo e preoccupavo i miei genitori. Di lì a poco tempo il medico avrebbe deciso di farmi operare, le tonsille erano continuamente infiammate.
Io ero preoccupata di non riuscire ad aspettare S. Lucia sveglia, per vedere i doni che mi avrebbe portato. Nella zona era quella la vera festa dell'inverno, tutti i bambini le scrivevano la letterina, a volte la santa li accontentava, a volte no, dipendeva dalla borsa di papa'… Avrei compreso molto piu' tardi il senso della filastrocca…
“Santa lucia, mamma mia,
porta i dolci a casa mia,
con la borsa di papa'
Santa Lucia tornerà”
Le possibilita' della famiglia erano scarse, il mattino dopo avrei trovato una calza piena di mandarini e frutta secca, al massimo un piccolo album da colorare.
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