venerdì 10 gennaio 2020

RE LAURINO


RE LAURINO- LEGGENDE

Chi ama la montagna sa che le dolomiti la sera si tingono di rosa. Se si guarda il Catinaccio fino a primavera inoltrata, si vede una chiazza di neve chiusa in una specie di contenitore e proprio li' una volta c'era il giardino delle rose di re Laurino.











Egli era il re di un popolo di nani, i quali scavavano nelle rocce delle montagne e trovavano metalli, oro e argento. Il re possedeva due armi magiche: un mantello che lo rendeva invisibile e una cintura che gli dava la forza di dieci uomini. Laurino era molto saggio e buono, e aveva una figlia bellissima di nome Ladina. La ragazze,insieme al padre coltivava un grande campo di rose(Rosengarten).


Un giorno passo' di li' il principe Latemar, re del monte che porta il suo nome, che vedendo il giardino, gli si avvicino' non comprendendo come questa meraviglia potesse esistere in quel luogo.

Vide la principessa ladina intenta a coltivare le piante, si innamoro' e la rapi'.Laurino, quando venne a conoscenza del rapimento dell'adorata figlia, pianse disperato e prima di morire per il dolore maledisse i fiori che avevano rivelato il suo regno e avevano consentito il ratto della figlia.
Poi ordino' che la piante non fiorissero mai più' ne il giorno ne' la notte. E spari'. Ma aveva dimenticato l'aurora e il tramonto, che da allora ammantano i monti di rose colorate.
SECONDA LEGGENDA


Un giorno il re dell'Adige decise di concedere la mano della sua bellissima figlia Similde, e a questo scopo decise di invitare, per una gita di maggio, tutti i nobili delle vicinanze. Tutti tranne re Laurino che decise comunque di partecipare come ospite invisibile. Quando sul campo del torneo cavalleresco egli vide finalmente la bellissima Similde, se ne innamoro' all'istante. Istintivamente la carico' in groppa al suo cavallo e fuggi' con lei. Tutti i nobili invitati si lanciarono all'inseguimento del fuggiasco schierandosi poi all'ingresso del giardino delle rose per bloccargli il passaggio. Il re allora indosso' la cintura che gli dava la forza di dieci uomini e decise di combattere. Quando si rese conto che non poteva battere tutti quegli uomini e stava per soccombere, indosso' la cappa che lo rendeva invisibile e si mise a saltellare da una parte all'altra del giardino, convinto di essere invisibile agli occhi altrui,Ma i cavalieri riuscirono ad individuarlo osservando il movimento delle rose sotto le quali cercava di nascondersi. Lo catturarono, tagliarono la cintura magica e lo fecero prigioniero. Laurino, adirato per ciò' che gli stava succedendo, si giro' verso il Catinaccio che lo aveva tradito e gli lancio' la maledizione: “Ne' di giorno, ne' di notte alcun occhio umano potre' più' ammirarti”: Nell'enfasi della Rabbia di dimentico' dell'alba e dal tramonto; e cosi', da allora, accade che il Catinaccio , all'alba e al tramonto, si colori come un giardino di ineguagliabile bellezza.

1 commento:

  1. Le leggende sono l'unica vitamina che riesce a rallegrarci l'animo. Grazie Lucia, ne aspetto altre, ciao.

    RispondiElimina