I PICNIC

Il paese nelle ultime settimane si era animato, i primi villeggianti erano arrivati
 dopo la fine delle scuole,portando i bambini eccitati e felici di potere giocare all'aria aperta.L'estate in montagna tardava ad arrivare, quasi ogni giorno scoppiava un temporale, poi il cielo diventava terso e splendente, facendo dimenticare il caldo della citta' e spandendo nell'aria il profumo intenso dei fiori, dell'erba bagnata.Le persone piu' anziane,sedute sulle panchine della piazza, osservavano il via vai dei turisti che si apprestavano a raggiungere i sentieri e salire su in alto, sui monti che offrivano rifugi e panorami splendidi.
L'aria di vacanza contagiava tutti e spesso lungo la vallata si accendevano fuochi per le grigliate, nelle quali si riunivano parenti e amici per trascorrere insieme ore spensierate, che  sarebbero state ricordate a lungo, nei racconto di quei momenti felici. I piu' fortunati trovavano il posto vicino al laghetto che si trovava a fine valle. la preparazione al pic nic durava alcuni giorni: chi si occupava di procurare le costine di maiale, le salsicce da friggere; c'erano gli incaricati di visitare la localita' prevista per valutare se il luogo fosse adatto all'accensione del fuoco; le mogli preparavano la pasta e le verdure da portare per il pranzo, altre signore si occupavano dei dolci, gli uomini si occupavano delle bevande.
I piu' esperti della cosa suggerivano di portare un ombrello. la montagna poteva tradire: era abbastanza frequente vederne di aperti durante la giornata, Mentre i mariti si occupavano dell'accensione del fuoco per la polenta,le mamme accompagnavano i loro bambini nel bosco a cercare lamponi, mirtilli e fragole. Forse avrebbero trovato qualche fungo... il pranzo cominciava a mezzogiorno e terminava verso sera, dalle tavole imbandite si levavano profumi, risate e canti sguaiati. al tramonto le ombre si allungavano ed era il segnale che la festa era finita e si doveva nelle case, non prima di programmare la data della prossima polentata, tempo permettendo.