martedì 9 giugno 2020

VITA CONTADINA 2

La cucina era un ambiente molto grande, con due ampie finestre che consentivano di controllare che si avvicinava. Il grande camino, tra le due finestre, si    usava per cuocere le pietanze sui treppiedi messi sulle braci oppure usando la pentola  appesa alla catena.
Sul grande tavolo si appoggiava il tagliere,    dove si preparava la sfoglia con la farina setacciata e le uova.
  La cucina economica, con piastra in ghisa, era  dotata di alcuni sportelli:uno per inserire la legna, un altro fungeva da forno, infine uno per raccogliere la cenere. Serviva inoltre a mantenere l'acqua calda

D'inverno, dopo la cena, spesso si trascorreva la serata intorno al   scaldandosi con il fuoco,che non poteva mancare nelle serate di nebbia e freddo. In inverno il sabato sera si faceva il bagno in una grande bacinella e asciugandosi con gli asciugamani scaldati dal calore delle fiamme.
Tra novembre e dicembre si ammazzava il maiale. La cucina si trasformava in un grande laboratorio di preparazione delle carni:venivano confezionati i salami, le salsicce, i ciccioli , i ragu' per i giorni successivi. La casa era inondata di profumi ormai dimenticati, la gestione dei quali era affidata alla rezdora.

L'organizzazione della casa dipendeva da lei. Si occupava di tutto, dalle faccende domestiche, al pollaio  ,della vendita dei prodotti,uova, latte e polli. A volte, se il reggitore diveniva vedovo,il ruolo veniva affidato alla  moglie di un fratello,o alla sorella piu' anziana.
Quando la gestione del podere era a mezzadria, in caso di trasferimento, la rezdora era l'ultima a lasciare la casa, staccando la catena del camino. Era la prima a  entrare nella nuova casa, dove accendeva il fuoco. Insomma questa donna era il punto di riferimento della famiglia e  spesso del paese. Preparata la colazione, metteva in ordine la prole, intervenendo tra i conflitti dei numerosi figli e facendo loro capire che bisognava volersi bene. Gli uomini  andavano presto nei campi,ed ella preparava per loro uno spuntino: pane e salame, o il friggione di cipolla, pancetta e pomodoro. Poi l'azdoura preparava il pranzo del giorno. Il menu era fisso: il lunedi' pasta o riso con fagioli, il giovedi  e la domenica pasta in brodo, gli altri giorni pasta asciutta e fagioli o tonno. Si faceva la sfoglia e poi il soffritto con scalogno e pancetta e raramente il ragu'. L'orto di casa forniva insalate, radicchi  e verdura di stagione.   Preparava la tavola, prendeva il vino e il pane per il pasto, poi a gran voce chiamava tutti.Ma la padrona di casa difficilmente si sedeva a tavola, impegnata nel dividere il secondo in molte parti, cercando di offrire porzioni uguali per tutti. Il compito della massaia era la cura degli animali da cortile,galline,faraone,anatre,tacchini e conigli. Gli animali erano suoi e guai a chi li toccava. Le chiocce erano collocate da lei nella cova e venivano seguite passo passo.
RICETTE


Pasta con i fagioli
Si mettevano a bagno i fagioli secchi la sera precedente.
Con la farina setacciata e le uova si impastava la sfoglia che poi si tagliava a pezzetti irregolari.
Fatto un trito di sedano, carota e cipolla che si rosolava, si mettevano i fagioli lavati in una grossa pentola aggiungendo circa due litri di acqua salata e si portava a cottura.  Si aggiungeva la pasta.Si spegneva il tutto e si lasciava riposare, si aggiungeva poi un filo d'olio e si serviva.

Riso e fagioli
Era un'alternativa frequente alla pasta. Si preparava un intingolo veloce con aglio, pomodoro ,prezzemolo e i fagioli. Si allungava con acqua calda salata e a meta' cottura si inseriva il riso, trattandolo come un risotto allungato.


Ragu' del contadino
Si utilizzava la carne tritata del maiale, dopo avere rosolato un trito di sedano, carota e cipolla. Veniva sfumato con 1 bicchiere di vino rosso, poi veniva aggiunta la salsa di pomodoro e si faceva cuocere a lungo. Era una preparazione per i giorni di festa.

Brodo
Nelle famiglie contadine non veniva preparato di frequente, spesso in caso di malattia per favorire la guarigione dell'ammalato. Si mettevano le carni,soprattutto la gallina, a bollire con gli " odori" sedano, carota e cipolla a pezzi, una foglia di alloro. la carne bolliva a lungo e il profumo del brodo inondava la casa. In esso si mettevano pezzi di pane ad ammollare, poi in tempi migliori i cappelletti o i passatelli.


Coniglio in umido
Anche in questo caso si usava il coniglio macellato da poco. Si tagliava e pezzi, dopo aver rosolato la cipolla e unito i pezzi di carne e qualche pezzetto di lardo. Si sfumava con il vino rosso, poi si univano i pomodori pelati e si portava a cottura.


 Il bucato
A  volte la rezdora non lavorava da sola: con le altre donne della casa, oppure ad altre donne rezdore, faceva il bucato. Anche questo era un avvenimento,che avveniva ogni due-tre mesi, fatto rigorosamente a mano. Si usava la cenere come sbiancante. Era un occasione per parlare dei propri problemi e della vita del paese e durava due o tre giorni.



2 commenti:

  1. Questo ricordo di come eravamo mi piace.. Grazie Lucia proverò qualche ricetta

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  2. Ecco la seconda puntata del racconto della vita d'altri tempi, completata con una serie di ricette contadine molto appetitose e con i gusti inconfondibili di una volta. Grazie Lucia per queste testimonianze... bei ricordi.

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